La pandemia da Covid 19 ci ha colpito tutti.
In modi molto diversi, ma tutti ne siamo stati coinvolti.
Questa esperienza ci ha mostrato le nostre debolezze e ci ha costretti ad una quarantena alla quale non eravamo preparati. Le nostre abitudini sono state bruscamente annullate, la gestione del tempo è cambiata completamente e la scuola ha subito una rivoluzione epocale.
“La scuola non si ferma”
Ricorderete sicuramente, cari lettori, questo slogan, perché è quello che ha accompagnato la trasformazione della Scuola, passata dalla didattica in presenza alla didattica a distanza. La scuola è diventata più digitale e la Rete è stata saccheggiata in lungo e in largo per cercare risorse, strumenti e ambienti per poter favorire l’apprendimento degli allievi.
La scuola quindi – nel bene o nel male – non si è fermata.
Cercherò ora di fare sintesi di alcune delle lezioni imparate dal Covid-19 categorizzandole in 6 principi guida.
1. LAVORO NELL’INCERTEZZA E RISCOPERTA DELL’ERRORE
Quando si lavora nell’incertezza si commettono più errori.. è inevitabile!
Il Covid-19 ha spinto gli insegnanti a lavorare in modo inconsueto, ad aggiornarsi in tempi rapidissimi e ad imparare per prove ed errori.
Questo nuovo sistema di lavoro attraverso la tecnologia espone gli insegnanti a:
- imprevisti tecnici (connessione, malfunzionamento di un software, ecc.);
- problemi interattivi (feedback, interazione tra utenti, interfaccia con i software);
- problemi psicologici (imbarazzo, ansia, paura, ecc.);
- problemi di focus (attenzione allo strumento, al genitore, al “programma ministeriale).
Anche le famiglie e i bambini incontrano problemi organizzativi, tecnologici, comunicativi e psicologici. In particolare la casa può essere per i bambini una fonte di distrazione.
Gli errori possono essere un mezzo per avvicinare insegnanti allievi e famiglia.
L’errore aiuta a creare contatto ed empatia.
L’errore è un “grande maestro”.
2. COLLABORAZIONE SCUOLA-FAMIGLIA
La collaborazione tra scuola-famiglia è essenziale… SEMPRE!
In questa situazione di emergenza Covid lo è ancora di più, soprattutto per i bambini che hanno una scarsa autonomia e difficoltà strumentali molto impattanti.
Il contatto e la collaborazione con la famiglia non deve essere unidirezionale.
Scuola e famiglia devono trovare un punto di incontro negli interessi del bambino. Si tratta di un aspetto spesso dato per scontato, ma in molti casi è meglio ribadirlo ed esplicitarlo con chiarezza.
Nel caso dei DSA, questa collaborazione è fondamentale e qualora non ci fosse, bisognerà adoperarsi il più possibile per trovarla.
I DSA di alcuni bambini sono talmente impattanti che una telecamera o l’indicazione di specifiche risorse non sono sufficienti per aiutare il bambino.
Le soluzioni più semplici, molte volte sono le più efficaci… una semplice telefonata può fare la differenza!
3. UNO STRUMENTO È UNO STRUMENTO
La rete ci mette a disposizione numerosi strumenti, vedi ad esempio la nostra pagina. La differenza non la fa lo strumento, ma il modo in cui lo stesso viene utilizzato.
Le app e i giochi didattici sono in costante evoluzione, inseguire questi cambiamenti spesso non aggiunge nulla alla nostra didattica, come non aggiunge nulla neanche la ricerca di strumenti similari.
Quando si sceglie uno strumento bisogna avere chiaro l’obiettivo e integrarlo con il nostro modo di fare scuola.
L’esperienza insegna come strumenti semplici, intuitivi ed artigianali siano, il più delle volte, molto efficaci.
Ancora prima dell’ emergenza Covid, gli allievi con DSA avevano dimostrato alla scuola italiana che gli strumenti compensativi non compensavano! Non compensavano perché la logica con cui gli insegnanti li introducevano era di tipo dispensativo.
Generalizzando, suggerire strumenti, assegnare schede o video da vedere è scarsamente efficace se non si inserisce il tutto all’interno di una precisa cornice didattica.
Proprio per questo bisognerà prestare attenzione al materiale che verrà inviato agli alunni con DSA, ricordando che gli stessi dovranno poterlo usare con gli strumenti abituali, di conseguenza andranno calibrati sul singolo studente.
4. LA RELAZIONE È TUTTO
La relazione nella didattica è uno degli aspetti più importanti.
Ricordiamoci che collegata a questa dimensione c’è anche quella motivazionale.
Senza motivazioni forti è difficile direzionare lo sforzo degli allievi.
Bisogna lavorare su queste due dimensioni se si vuole essere efficaci, soprattutto, in questo momento.
La tecnologia ci può aiutare a mantenere un contatto virtuale, ma si tratta di un “contatto” molto fragile soprattutto in chiave didattica.
Questi strumenti, però, possono essere utili in questa fase di emergenza, ma lo saranno ancora di più in futuro per ridurre le distanze e creare contatti temporanei.
Ad esempio, si potranno introdurre INCONTRI CON ESPERTI (lontani geograficamente), COLLABORAZIONI TRA SCUOLE DIVERSE (dello stesso paese o di altri paesi) e ASSISTENZA DA REMOTO.
5. IL DIGITALE AIUTA
La tecnologia cloud ci permette di accedere ai nostri dati ed elaborarli in qualsiasi momento e da qualsiasi luogo in cui sia disponibile una connessione internet. Questa risorsa ci consente di uscire dal vincolo spazio-temporale.
Creare una classe virtuale offre all’insegnante la possibilità di assegnare compiti e materiali personalizzati, effettuare esperienze di didattica cooperativa, eliminare gli sprechi di carta, ottenere più informazioni su ciò che gli alunni stanno facendo e fornire una serie di feedback mirati.
Esistono diverse risorse che offrono questo servizio. La risorsa più utilizzata dalla maggior parte dei docenti, in questo momento, è Google Classroom. Questo servizio rappresenta un efficace “contenitore” il cui utilizzo non richiede specifiche competenze informatiche e la cui curva di apprendimento è molto rapida. Lo scopo principale di Classroom è quello di semplificare il processo di apprendimento degli studenti attraverso la condivisione di contenuti tra insegnanti e studenti.
L’applicazione utilizza Google Drive per memorizzare e classificare i materiali e si avvale di Gmail per le comunicazioni docente/alunno. All’interno di Drive vengono salvati tutti i materiali facilmente reperibili perchè organizzati in una struttura gerarchica.
Nonostante i vantaggi, l’utilizzo esclusivo del digitale presenta numerosi limiti.
Si ricorda che la didattica a distanza necessita di una costante relazione tra insegnante e allievo. Inviare i materiali o i compiti senza una preventiva spiegazione o un intervento successivo all’assegnazione degli stessi non porta alcun risultato tangibile nell’apprendimento dell’allievo.
6. EQUILIBRIO
Tutti i punti precedenti invitano all’equilibrio.
L’insegnante deve essere effettivamente un mediatore, cercando il modo di interfacciare e bilanciare vecchio e nuovo, digitale e analogico, ecc.
Strumenti e materiali devono essere integrati nella didattica.
Per essere efficaci è fondamentale usare il pensiero!
Una delle possibili applicazioni dell’ippotrucco dell’azione è un invito a riflettere su quanto accaduto. Fare il punto della situazione e interrogarsi sullo stato attuale favorisce il miglioramento continuo.
Quando è il momento di correre, rallenta.
E tu? Cosa hai imparato in questo difficile periodo? Se hai voglia scrivilo nei commenti.