La pandemia da Covid 19 ha obbligato la Scuola a cambiare, passando dalla didattica in presenza alla didattica a distanza. L’anno scolastico 2019-2020 è stato contrassegnato da quella che ormai siamo abituati a chiamare prima ondata della pandemia caratterizzata dalla sospensione della didattica in presenza per le scuole di ogni grado. È il periodo in cui la scuola diventata più digitale e la Rete è stata esplorata in lungo e in largo per cercare risorse, strumenti e ambienti per poter favorire l’apprendimento degli allievi.
La pandemia non è ancora passata, però, è possibile, cari lettori, incominciare a riflettere su quello che si è fatto finora. Non c’è alcun dubbio che la didattica a distanza sia stata imperfetta, improvvisata e in alcuni casi inefficace, ma è innegabile la disponibilità e l’impegno di tanti docenti, studenti e genitori.
La riflessione che vi propongo oggi riguarda le misure attuate per sostenere l’apprendimento degli allievi con DSA.
I Disturbi Specifici dell’Apprendimento sono disturbi neurobiologici, che riguardano solo specifiche aree di apprendimento (lettura, scrittura e calcolo) senza compromettere l’intelligenza generale. questi disturbi tendono ad essere presenti contemporaneamente nello studente e a persistere nel tempo.
Le soluzioni didattiche di emergenza messe in atto per fronteggiare la chiusura delle scuole a causa del Covid-19 hanno evidenziato delle criticità specifiche legate ai DSA. Cercheremo ora di riassumerle in 5 punti.
1. Vantaggio tecnologico non significa esperto informatico
Molti bambini con DSA usano il computer e gli strumenti tecnologici per compensare le loro difficoltà strumentali. Utilizzare da tempo questi strumenti significa avere “un vantaggio” rispetto ai pari, ma non necessariamente questo “vantaggio” trasforma l’alunno con DSA in un esperto informatico. Ricordiamoci che non tutti i DSA hanno confidenza con le tecnologie.
L’insegnante può sfruttare il “vantaggio” tecnologico del DSA per includerlo maggiormente nella classe, motivarlo, valorizzarlo; per farlo è necessario creare le condizioni adatte.
Il momento è favorevole per diffondere messaggi positivi e promuovere una retorica degli strumenti compensativi, indispensabile per superare alcuni blocchi psicologici degli alunni DSA.
2. Gli strumenti compensativi non sono solo strumenti informatici e digitali
La compensazione non riguarda solo gli strumenti informatici.
Gli strumenti compensativi sono qualsiasi prodotto, attrezzatura o sistema tecnologico, in grado di bilanciare un’eventuale disabilità o disturbo, riducendo gli effetti negativi.
All’interno del concetto di strumenti compensativi si distinguono:
- Le strategie compensative che rappresentano l’insieme di procedimenti, espedienti, stili di lavoro o di apprendimento che possono ridurre, se non superare, i limiti della disabilità o del disturbo.
- Le tecnologie compensative per i DSA sono rappresentate sostanzialmente dal computer e dai sistemi di registrazione-riproduzione della voce.
Perché le tecnologie siano davvero efficaci come strumento compensativo è necessario che l’allievo sviluppi una competenza compensativa.
3. Non ci sono soluzioni facili
Non si possono risolvere i problemi con un colpo di bacchetta magica.
Schede e strumenti specifici non sono mai una soluzione definitiva.
Tutto va adattato e personalizzato.
4. Attenzione alle procedure
In questo momento stiamo facendo ricorso a numerose procedure. Non dimentichiamoci che diversi studenti con DSA faticano ad apprendere le procedure. Tempo e guide sono elementi imprescindibili per compensare queste difficoltà.
5. Ritmo, tempo e spazio
La tecnologia non compensa del tutto il problema legato ai tempi più lunghi di apprendimento. Bisogna intervenire dando il tempo ai nostri allievi di metabolizzare le informazioni. Ricordiamoci che in questo momento non stanno solo apprendendo nozioni scolastiche.
Mantenere l’attenzione nell’ambiente domestico è difficile, perché si tratta di un luogo pieno di distrazioni. Ricordiamoci che, generalmente, l’alunno con DSA si affatica molto più rapidamente rispetto ai compagni, dal momento che impiega enormi risorse per far fronte alla mancanza di automatismo.
Concludo con l’ippotrucco della valutazione:
l’insuccesso è un feedback e fa parte dello sviluppo.
Invito ciascuno di voi a riflettere. Dite la vostra su questo delicato tema.