La disgrafia è un disturbo della scrittura di natura motoria, dovuto a un deficit nei processi di realizzazione grafica (grafia). Essa comporta una grafia poco chiara, irregolare nella forma e nella dimensione, disordinata e difficilmente comprensibile. La disgrafia riguarda dapprima la grafia, non le regole ortografiche e sintattiche, che possono pure essere coinvolte, se non altro come effetto della frequente impossibilità di rilettura e di autocorrezione da parte dello scrivente.
Il soggetto disgrafico ha difficoltà nella copia, nella produzione autonoma di figure geometriche e il livello di sviluppo del disegno è spesso inadeguato rispetto all’età.
Campanelli d’allarme
1. Uscire dai margini della colorazione
2. Far fatica ad usare le forbici, le posate
3. Far fatica ad allacciare i bottoni
Nelle indicazioni elaborate dalla Consensus Conference viene raccomandato, ai fini della diagnosi, di considerare il parametro della fluenza, che deve essere almeno -2ds (deviazioni standard), e l’analisi qualitativa delle caratteristiche del segno grafico.
L’età minima in cui è possibile effettuare la diagnosi, come nel caso della dislessia e della disortografia, coincide con la fine del 2 anno di scuola primaria, dal momento che questa età coincide con il completamento del ciclo di insegnamento della letto-scrittura.
COMPENSARE LA DISGRAFIA
La scrittura con il computer risolve alla radice il problema della disgrafia. Affinché il computer sia realmente uno strumento compensativo, lo studente deve imparare ad usare correttamente la tastiera. Si consiglia di effettuare esercitazioni brevi, ma frequenti (DIECI MINUTI AL GIORNO) per non demotivare e stancare l’alunno.